martedì 19 maggio 2015

Salone del Libro di Torino 2015

Come ogni anno mi ritrovo la notte prima di andare al Salone del Libro di Torino, con quell'agitazione da gita scolastica, da attesa infantile di qualche sorpresa, di qualche straordinario avvenimento che sicuramente accadrà una volta che avrò varcato le porte del Lingotto. 
Mi esaltano quei padiglioni, quegli stand, quella moltitudine di persone in cerca di libri adatti a loro o di un regalo speciale. Soprattutto i testi dalle mille e più copertine colorate, dal profumo di inchiostro appena stampato; quelle pile di volumi in attesa di una mano che li prenda e che li porti a casa, magari con un autografo o con una dedica oppure semplicemente con una data, per ricordarsi proprio quel giorno in particolare.
Ogni anno, fin da piccola, i miei genitori mi hanno portata al Salone, quando si trovava ancora a Torino Esposizioni. Ricordo l'emozione di un mondo cartaceo incantato fatto di storie e favole che si sviluppavano davanti ai miei occhi, persino un bosco di libri una volta ci introduceva ai diversi padiglioni. Ecco, la magia del Salone era proprio quella: tornare a casa con quattro o cinque borse piene di dépliants, di storie, di segnalibri e libri e gadgets. La mia paghetta settimanale saggiamente conservata si esauriva in un unico pomeriggio, ma ero felice, perché avrei trovato nuovi amici leggendo già quella sera i romanzi appena comprati. Gli scaffali della mia libreria si riempivano di nuove trame, via via che crescevo; sono passati molti anni, ma la passione per la lettura è rimasta, nonostante il poco tempo da dedicarle, per via degli studi universitari o del lavoro o della vita quotidiana esigente di attenzioni.
In questi anni, gestendo un gruppo di lettura nel paese dove vivo, mi è ritornata quella curiosità di esplorare nuovi generi e nuovi autori, quel coraggio di buttarmi a capofitto in titoli che forse non avrei mai azzardato prima. Scoprire che non sono cambiata poi molto da quella bambina con i capelli biondi e il suo zainetto a spalla che affrontava ore e ore di giri tra gli stand mi conforta. Ancora adesso conservo il sesto senso per i libri strani, un po' pazzi, fuori dalle righe e da una retorica che trovo superata; ancora adesso ne scelgo certi perché la copertina è accattivante, ma valgono pure per il contenuto. Seguendo il mio istinto da lettrice esigente non ho mai sbagliato una scelta e alcune sono diventate per me "testi sacri" da rileggere in particolari momenti e situazioni, come se essi mi supportassero e mi indirizzassero verso la giusta via.
Quest'anno però, più che di libri, sono andata a caccia di editori. Due miei romanzi sono già stati pubblicati e con un discreto successo, ma sto cercando di fare un salto di qualità... chissà: mai dire mai nella vita! Io ci credo e ho un sogno da raggiungere. 
Buona notte... ora ho un libro nuovo e profumato che mi aspetta!
Sogni belli, a voi!
Juju

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