venerdì 27 marzo 2015

Ho sempre avuto passioni eccessive.


Ho sempre avuto passioni eccessive. Ho sempre sentito troppo. Ho sempre provato troppo. Il fuoco non mi bruciava solamente, mi entrava in circolo nelle vene, nel sangue. Io ero pura passione. Ero un groviglio di sentimenti ed emozioni spinti sull'acceleratore dal cervello. Non amavo: io morivo d’amore. Non stavo male: io appassivo, sfiorivo, perdevo vigore. Mi nutrivano attraverso flebo di speranze. Mi dissetavo con bevande al gusto di desideri. Le mie azioni erano troppo esagerate, troppo estreme, troppo insistenti. I miei silenzi erano cemento armato rivestito da pareti di crepe profonde. L’unico cuore che avevo era uno scrigno incrostato da molluschi e alghe affogati in un mare di incertezze e paure. Ero rabbia che covava sotto la cenere. Ero ghiaccio che tagliava la pelle come un coltello. Non sono mai stata normale nel senso letterale del termine. L’essere diversa, solitaria, estrema ha caratterizzato la mia natura da sempre.

Per questi e molti altri motivi, sento l’insopportabile bisogno di essere amata da qualcuno che sia l’altro specchio di me. Non l’esatto opposto, l’esatto riflesso di me. Lui deve amarmi senza freni, deve impazzire per me, deve farsi mancare il respiro nel baciarmi. Fare l’amore deve essere guerra e pace insieme, dobbiamo combattere con furore abbracciando le nostre armi, strumenti di piacere e di passione. La mediocrità non è alla base dei miei rapporti quotidiani. Io sono per l’eccesso, in tutte le sue sfumature emotive necessarie. L’animo battagliero da ribelle è diventato il mio abito. Non indosso maschere, i miei occhi sono limpidi e i miei sorrisi sono leali, ma ho troppo caos dentro e fuori di me. E questa… beh, questa è un’altra storia.
Juju

Nessun commento:

Posta un commento