lunedì 25 maggio 2015

Una domenica tutta da scrivere.

dal mio profilo Instagram
Domenica in cui la fantasia ha preso il sopravvento. Domenica un po' lunatica, come cantava Vasco. Domenica di personaggi che crescono pagina dopo pagina, riga dopo riga. Domenica di lettere picchiettate sulla tastiera. Domenica di riletture e di qualche bicchiere in più per digerire certi cambiamenti. Domenica di emozioni contrastanti. Domenica in cui il cuore viene pungolato dall'affanno di ciò che hai vissuto e che vorresti trasmettere sulla carta. Domenica di pc caldo e occhi stanchi. Domenica affollata di gente vera e personaggi finti. Una domenica che mi fa apprezzare il mio lato sognatore e testardo. 
Una domenica così, una domenica tutta mia.
Ad ognuno la sua domenica.

Juju

martedì 19 maggio 2015

Salone del Libro di Torino 2015

Come ogni anno mi ritrovo la notte prima di andare al Salone del Libro di Torino, con quell'agitazione da gita scolastica, da attesa infantile di qualche sorpresa, di qualche straordinario avvenimento che sicuramente accadrà una volta che avrò varcato le porte del Lingotto. 
Mi esaltano quei padiglioni, quegli stand, quella moltitudine di persone in cerca di libri adatti a loro o di un regalo speciale. Soprattutto i testi dalle mille e più copertine colorate, dal profumo di inchiostro appena stampato; quelle pile di volumi in attesa di una mano che li prenda e che li porti a casa, magari con un autografo o con una dedica oppure semplicemente con una data, per ricordarsi proprio quel giorno in particolare.
Ogni anno, fin da piccola, i miei genitori mi hanno portata al Salone, quando si trovava ancora a Torino Esposizioni. Ricordo l'emozione di un mondo cartaceo incantato fatto di storie e favole che si sviluppavano davanti ai miei occhi, persino un bosco di libri una volta ci introduceva ai diversi padiglioni. Ecco, la magia del Salone era proprio quella: tornare a casa con quattro o cinque borse piene di dépliants, di storie, di segnalibri e libri e gadgets. La mia paghetta settimanale saggiamente conservata si esauriva in un unico pomeriggio, ma ero felice, perché avrei trovato nuovi amici leggendo già quella sera i romanzi appena comprati. Gli scaffali della mia libreria si riempivano di nuove trame, via via che crescevo; sono passati molti anni, ma la passione per la lettura è rimasta, nonostante il poco tempo da dedicarle, per via degli studi universitari o del lavoro o della vita quotidiana esigente di attenzioni.
In questi anni, gestendo un gruppo di lettura nel paese dove vivo, mi è ritornata quella curiosità di esplorare nuovi generi e nuovi autori, quel coraggio di buttarmi a capofitto in titoli che forse non avrei mai azzardato prima. Scoprire che non sono cambiata poi molto da quella bambina con i capelli biondi e il suo zainetto a spalla che affrontava ore e ore di giri tra gli stand mi conforta. Ancora adesso conservo il sesto senso per i libri strani, un po' pazzi, fuori dalle righe e da una retorica che trovo superata; ancora adesso ne scelgo certi perché la copertina è accattivante, ma valgono pure per il contenuto. Seguendo il mio istinto da lettrice esigente non ho mai sbagliato una scelta e alcune sono diventate per me "testi sacri" da rileggere in particolari momenti e situazioni, come se essi mi supportassero e mi indirizzassero verso la giusta via.
Quest'anno però, più che di libri, sono andata a caccia di editori. Due miei romanzi sono già stati pubblicati e con un discreto successo, ma sto cercando di fare un salto di qualità... chissà: mai dire mai nella vita! Io ci credo e ho un sogno da raggiungere. 
Buona notte... ora ho un libro nuovo e profumato che mi aspetta!
Sogni belli, a voi!
Juju

venerdì 1 maggio 2015

Per scrivere devi... avere un po' di male di vivere dentro di te!

Per scrivere devi... avere un po' di male di vivere dentro di te! Esagero, forse? Non credo. Altrimenti non te ne staresti chino sui fogli a scrivere per ore di giorno o di notte, inventando personaggi che ti fanno compagnia e creando mondi per sfuggire ad una realtà che senti ogni momento più stretta.
Già, piuttosto usciresti, saresti al bar comodamente rilassato a berti la seconda birra della serata chiacchierando amabilmente con gli amici, o al vertice di qualche riunione mattutina del tuo gruppo aziendale ad interpretare grafici di mercato, indugiando sui picchi di vendita.
Ognuno di noi ha la sua sana dose di pazzia: c'è chi si impegna caparbiamente a salvare il mondo e sappiamo quanto inutile supplizio di Tantalo sia! Più combatti a salvare un embrione di società perfetta e più la controparte malsana agisce con l'impeto ed l'irruenza dello stolto per distruggere quel barlume di bene procurato!
Poi c'è chi, invece, più egoisticamente vuole salvare se stesso e, dunque, scrive. Non è da infelici passare in solitaria ore su fogli di Word che si riempiono parola dopo parola di piacevoli farneticazioni della fantasia. Mettersi a nudo con i propri fantasmi interiori è un cammino arduo e assai periglioso. Implica una non irrilevante dose di coraggio. Non è che gli scrittori siano dei supereroi, ma tuttavia usiamo una penna per combattere il caos interiore, positivo sicuramente, ma talmente ingombro di personaggi in cerca d'autore, flash di ambientazioni e miriadi di sviluppi futuri delle storie create da crearci spesso degli acuti mal di testa.
A pensarci bene se dentro di te non prendessero vitto e alloggia un'abbondante dose di pazzia creativa e un Io ingombro di un prolifico mal di vivere, appunto, non ti metteresti a scrivere, sicuramente faresti altro.
Eppure, quanto fascino e quanta potenza una singola frase può rivestire nell'esatto momento in cui viene impressa con l'inchiostro su un foglio bianco? Un'irresistibile  attrazione a cui io difficilmente sono in grado di sottrarmi. E voi?
Forse è proprio per questo che fin da piccola ho amato inventarmi storie da raccontarmi e raccontare e forse anch'io custodisco il sacro fuoco del mal di vivere creativo.

Buona giornata e buona vita!
Juju.