Come
ogni anno mi ritrovo la notte prima di andare al Salone del Libro di Torino,
con quell'agitazione da gita scolastica, da attesa infantile di
qualche sorpresa, di qualche straordinario avvenimento che sicuramente accadrà
una volta che avrò varcato le porte del Lingotto.
Mi
esaltano quei padiglioni, quegli stand, quella moltitudine di persone in cerca
di libri adatti a loro o di un regalo speciale. Soprattutto i testi dalle mille
e più copertine colorate, dal profumo di inchiostro appena stampato; quelle
pile di volumi in attesa di una mano che li prenda e che li porti a casa,
magari con un autografo o con una dedica oppure semplicemente con una data, per
ricordarsi proprio quel giorno in particolare.
Ogni
anno, fin da piccola, i miei genitori mi hanno portata al Salone, quando si
trovava ancora a Torino Esposizioni. Ricordo l'emozione di un mondo cartaceo
incantato fatto di storie e favole che si sviluppavano davanti ai miei occhi,
persino un bosco di libri una volta ci introduceva ai diversi padiglioni. Ecco,
la magia del Salone era proprio quella: tornare a casa con quattro o cinque
borse piene di dépliants, di storie, di segnalibri e libri e gadgets. La mia
paghetta settimanale saggiamente conservata si esauriva in un unico pomeriggio,
ma ero felice, perché avrei trovato nuovi amici leggendo già quella sera i
romanzi appena comprati. Gli scaffali della mia libreria si riempivano di nuove
trame, via via che crescevo; sono passati molti anni, ma la passione per
la lettura è rimasta, nonostante il poco tempo da dedicarle, per via degli
studi universitari o del lavoro o della vita quotidiana esigente di attenzioni.
In
questi anni, gestendo un gruppo di lettura nel paese dove vivo, mi è ritornata
quella curiosità di esplorare nuovi generi e nuovi autori, quel coraggio di
buttarmi a capofitto in titoli che forse non avrei mai azzardato prima.
Scoprire che non sono cambiata poi molto da quella bambina con i capelli biondi
e il suo zainetto a spalla che affrontava ore e ore di giri tra gli stand mi conforta.
Ancora adesso conservo il sesto senso per i libri strani, un po' pazzi, fuori
dalle righe e da una retorica che trovo superata; ancora adesso ne scelgo certi
perché la copertina è accattivante, ma valgono pure per il contenuto. Seguendo
il mio istinto da lettrice esigente non ho mai sbagliato una scelta e alcune
sono diventate per me "testi sacri" da rileggere in particolari
momenti e situazioni, come se essi mi supportassero e mi indirizzassero verso
la giusta via.
Quest'anno
però, più che di libri, sono andata a caccia di editori. Due miei romanzi sono
già stati pubblicati e con un discreto successo, ma sto cercando di fare un
salto di qualità... chissà: mai dire mai nella vita! Io ci credo e ho un sogno
da raggiungere.
Buona
notte... ora ho un libro nuovo e profumato che mi aspetta!
Sogni
belli, a voi!
Juju